La tossicità dei fitofarmaci per la
salute umana si calcola sulla base della tossicità acuta. Queste sostanze vengono
catalogate in vario modo:
- secondo un vecchi criterio (DPR 1255/68), in quattro classi tossicologiche,
dalla prima, che comprende le sostanze il cui uso può causare un'intossicazione
mortale, e via via scendendo, intossicazione grave, intossicazione lieve, fino
ai "rischi trascurabili" della quarta classe. La tossicità acuta è
calcolata sul parametro detto "dose letale 50", o più comunemente
DL50, che corrisponde alla quantità di sostanza sufficiente a provocare la
morte del 50% degli animali da laboratorio che l'hanno assorbita;
- la nuova classificazione con il D. Lgs 194/95 distingue in questo
modo i vari prodotti:
a) prodotti molto tossici o tossici, ex 1° classe tossicologica, simbolo
teschio di colore nero con ossa incrociate su sfondo arancio e la scritta MOLTO
TOSSICO o TOSSICO,
b) prodotti nocivi, ex 2° classe tossicologica, simbolo croce di S. Andrea su
sfondo arancio e la scritta NOCIVO,
c) altri preparati (o preparati pericolosi) ex 3° e 4° classe tossicologica,
nessun simbolo di rischio unico, ma riportano in etichetta simboli che indicano
il rischio maggiore a seconda del prodotto (es. infiammabile, irritante,
comburente, corrosivo ecc.).
Per i prodotti rientranti nei primi due punti (molto tossici, tossici e nocivi)
è richiesta un'autorizzazione apposita sia per il venditore che per
l'utilizzatore.
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